Museo di Capodimonte
Napoli

Il Real Museo di Capodimonte e il suo bosco: cosa vedere

Intro: Il Bosco e il Museo di Capodimonte sono tra i miei posti del cuore a Napoli. Scopri con me cosa fare e cosa vedere!

Se stai pianificando un viaggio a Napoli, c’è un gioiello nascosto che spesso viene trascurato: il Bosco e il Museo di Capodimonte. Forse non è tra le prime attrazioni che ti verranno consigliate, eppure vale assolutamente la pena dedicargli una giornata intera.

Il Real Bosco di Capodimonte, con il suo ingresso gratuito, è un parco pubblico incantevole dove natura e arte si fondono in perfetta armonia. Puoi goderti una passeggiata rilassante tra alberi secolari e giardini storici, senza dover pagare un biglietto. Ma se decidi di entrare nel Museo di Capodimonte, preparati a scoprire un vero e proprio scrigno d’arte che attraversa secoli di storia e stili artistici. Le sue collezioni sono un viaggio nell’anima della cultura napoletana e italiana.

Quanto tempo ci vuole per esplorare tutto? Dipende da te! Una passeggiata nel Bosco può richiedere 2-3 ore, ma se vuoi visitare anche il museo e le altre attrazioni, ti consiglio di riservare almeno 4-6 ore o, meglio ancora, l’intera giornata.

Per me, il Bosco di Capodimonte ha un valore affettivo. I miei genitori sono cresciuti a due passi da qui e mio zio Franco, che amava profondamente questo luogo, era ben conosciuto persino dal direttore del museo per il suo impegno nel proteggerlo. Oggi una panchina nel Bosco porta il suo nome, un omaggio al suo legame indissolubile con questo posto magico.

Sin da bambina, ho trascorso ore felici tra questi viali, giocando nel verde, per poi tornarci da adolescente con gli amici, tra risate e picnic. Ora, è un luogo che continuo a esplorare con lo stesso stupore di allora e ci porto mia figlia.

Ma qual è la storia del Bosco e del Museo di Capodimonte e quale ruolo hanno avuto per la città di Napoli? Scoprilo insieme a me, ti racconto tutto!

Museo di Capodimonte: 6 opere da non perdere

La Reggia di Capodimonte è stata la residenza storica dei Borbone di Napoli e, in seguito, dei Bonaparte, dei Murat e dei Savoia.

Nel 1738, Carlo di Borbone la fece costruire come luogo per accogliere la collezione Farnese e fu adibita a reggia fino al 1957, quando divenne sede del Museo di Capodimonte.

Il Museo di Capodimonte è diviso in 4 piani, partendo dal piano terra:

  1. Piano Terra: in questa zona troverai la biglietteria, il bookshop, l’auditorium, la Sala Sol Lewitt, i Manifesti Mele, il Gabinetto dei disegni e delle stampe e l’Ottocento privato;
  2. Primo Piano: troverai la Galleria Farnese, l’Opera si racconta, la Collezione Borgia, l’Appartamento Reale, la Galleria delle porcellane, la Collezione De Ciccio, l’Armeria Farnesiana e Borbonica e il Salottino di Porcellana;
  3. Secondo Piano: in questa area ci sono gli Arazzi d’Avalos, la Galleria delle arti XIII-XVIII, la Mostra Depositi e l’Arte contemporanea;
  4. Terzo Piano: troverai l’Arte contemporanea e la Galleria Ottocento e Novecento.

Tra tutte le splendide opere presenti nel museo, ti consiglio di non perdere:

1. La “Crocifissione” di Masaccio nella Quadreria

Crocifissione di Masaccio Capodimonte

Se c’è un posto a Napoli che ti lascerà senza parole, è senza dubbio la Quadreria del Museo di Capodimonte. Questa collezione straordinaria abbraccia epoche e stili artistici diversi, e tra i suoi gioielli spicca la “Crocifissione” di Masaccio. Questo affresco, un frammento di un’opera più grande realizzata per la cappella di Giuliano di Colino degli Scarsi, cattura in modo crudo e diretto il momento della crocifissione di Cristo. La prospettiva utilizzata è così sorprendente da farti sentire parte della scena!

2. Papa Clemente VII di Sebastiano del Piombo

Papa Clemente VII di Sebatiano del Piombo Capodimonte

Non puoi visitare il Museo di Capodimonte senza ammirare i ritratti di figure storiche di grande importanza. Uno dei più affascinanti è quello di Clemente VII, realizzato da Sebastiano del Piombo. Questo ritratto non è solo un’immagine; è una fusione di influenze veneziane e romane, e rivela un aspetto interessante: il papa senza barba, quindi un momento antecedente al voto fatto a seguito del Sacco di Roma del 1527, a partire dal quale il pontefice decise di farsi crescere i peli facciali

3. La Trasfigurazione di Giovanni Bellini

Trasfigurazione Bellini Capodimonte

Un altro capolavoro da non perdere è la “Trasfigurazione” di Giovanni Bellini. Questo dipinto del tardo Quattrocento non solo rappresenta la trasfigurazione di Cristo, ma è anche circondato da un paesaggio mozzafiato che ti invita a immergerti completamente nell’opera. Bellini riesce a trasportarti in un viaggio visivo che ti farà desiderare di rimanere in quel mondo per sempre!

4. Il “Martirio di San Andrea” di Caravaggio

Martirio di Sant'Andrea Caravaggio Capodimonte

E che dire di Caravaggio? Al Museo di Capodimonte, puoi ammirare il suo potente “Martirio di San Andrea”, realizzato quando l’artista aveva solo quarant’anni. Il santo è ritratto legato a una colonna e flagellato da due carnefici, e la tavolozza ridotta di colori enfatizza la drammaticità della scena. La cosa sorprendente è che Napoli custodisce altre due opere di Caravaggio: una si trova al Complesso Monumentale del Pio Monte della Misericordia e l’altra alle Gallerie d’Italia. Se sei un amante dell’artista, non puoi perderti l’opportunità di seguirne le tracce: leggi il mio articolo!

5. Pieter Bruegel e l’Arte Fiamminga

Parabola dei Ciechi Pieter Bruegel Capodimonte

Nel Museo di Capodimonte troverai anche due opere imperdibili di Pieter Bruegel il Vecchio: “Il Misanthropos” e “La Parabola dei Ciechi.” Questi dipinti, risalenti al 1569, offrono una riflessione affascinante sulla condizione umana. In “Il Misanthropos,” vediamo un monaco indifferente mentre un ladro gli ruba la sacca del denaro, mentre “La Parabola dei Ciechi” cattura il drammatico momento in cui un gruppo di ciechi precipita come un domino.

6. Alberto Burri e l’Arte Contemporanea

Alberto Burri Capodimonte

Infine, non dimenticare di dare un’occhiata all’opera di Alberto Burri. Questo artista di Castel Trosino ha saputo mescolare pittura, scultura e architettura in un modo unico. La sua creazione in ceramica, caratterizzata da spaccature, rappresenta la siccità e offre una visione affascinante dell’arte moderna contemporanea, rendendola una vera perla all’interno del museo.

Museo di Capodimonte: orari e biglietti

Il Museo di Capodimonte è aperto tutti i giorni, tranne il mercoledì, dalle 08.30 alle 19.30, mentre il secondo e il terzo piano sono aperti dalle 09.30 alle 17.00. La biglietteria e il bookshop chiudono alle 18.30.

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Real Bosco di Capodimonte: orari e ingressi

Il Real Bosco di Capodimonte nasce come riserva di caccia intorno alla Reggia – oggi Museo – estesa per circa 134 ettari.

Progettato nel 1734 dall’architetto Ferdinando Sanfelice, che lo immagina diviso in 2 sezioni: il Giardino intorno alla Reggia e il Bosco per la caccia.

Popolato da oltre 400 diverse specie vegetali, è un’area verde incontaminata. Per il suo patrimonio botanico e architettonico, nel 2014 è stato nominato parco più bello d’Italia.

Museo di Capodimonte Fontana del Gigante

Quattro aree principali

Attualmente il Real Bosco si compone di quattro aree principali:

  1. Giardino Paesaggistico: la zona proprio intorno alla Reggia, dove troverai il Belvedere affacciato sulla città e sul golfo. Caratterizzato dalle palme delle Canarie e dalla scenografica Fontana dello scultore Antonio Belliazzi, entrambe integrazioni volute dai Savoia;
  2. Giardino Anglo-Cinese: nel 1840, Friederich Dehnhardt, capo-giardiniere dell’Orto botanico, diede a questa zona la conformazione di giardino all’inglese. In questa area, troverai rare piante esotiche, come un Canforo, un Taxodium, un Eucalipto, alcune camelie, un Cedro del Libano e una Melaleuca;
  3. Giardino Tardo Barocco: il bosco ha vari ingressi, quello della Porta di Mezzo introduce al giardino barocco, con impianto geometrico. Dall’emiciclo iniziale si diramano 5 viali, costituiti da lecci, tigli e aceri;
  4. Giardino Paesaggistico Pastorale: nella zona a nord del giardino tardo barocco, quella che va da Porta Cacetta a Porta Miano, c’era il Chiuso della Fagianeria, un recinto per la schiusa dei fagiani usati per le battute di caccia. Nel 1835, alcuni botanici hanno rimodellato il terreno rendendolo un paesaggio pastorale, costituito da colline e praterie. In questa area, troverai edifici come la Fabbrica della Porcellana di Capodimonte, la chiesa di San Gennaro e la Capraia – includeva locali per usi agricoli, stalle e rimesse.

Passeggiando, potrai ammirare anche specie rare ed esotiche come la canfora e le camelie, le magnolie e gli eucalipti australiani.

Oltre alla bellezza della natura, la tua attenzione verrà catturata da 17 edifici storici tra residenze, casini di caccia, laboratori, depositi e chiese, oltre a fontane e statue, tra i quali:

  • Palazzina dei Principi: Originariamente fondata dai marchesi di Acquaviva, è stata poi destinata a residenza dei principi reali nel 1826. Ospiterà la prestigiosa “Collezione di arte contemporanea italiana Lia e Marcello Rumma”.
  • Manifattura di Porcellana: Fondata nel 1743 da Carlo di Borbone, la Real Fabbrica della Porcellana ha rappresentato un polo importante per la produzione artistica. Oggi ospita l’Istituto professionale “Giovanni Caselli”.
  • Chiesa di San Gennaro: Costruita nel 1745, è stata riaperta al pubblico nel 2021 dopo un lungo restauro, arricchita dall’intervento dell’artista Santiago Calatrava. Attualmente non è visitabile.
  • Cellaio: Edificio del XVIII secolo, utilizzato per lo stoccaggio di prodotti agricoli e alimentari, oggi è sede di eventi e convegni, ma non è attualmente visitabile.
  • Fagianeria: Struttura destinata alla schiusa e al ricovero dei fagiani, oggi ospita una struttura socio-sanitaria e laboratori per il contrasto dell’emarginazione psico-fisica.
  • Capraia: Un antico complesso restaurato nell’Ottocento, oggi sede del “Center for the Art and Architectural History of Port Cities”, un centro di ricerca dedicato alle città portuali.
  • Eremo dei Cappuccini: Complesso ottocentesco di carattere neogotico, sarà sede di attività didattiche dedicate alla gestione dei parchi e dei giardini storici.
  • Vaccheria: Un tempo stalla per gli animali reali, oggi è sede dei Carabinieri ambientali e sarà destinata alla sicurezza del Bosco e dei visitatori.
  • Le Scuderie: Ex stalle reali, potrebbero diventare in futuro la sede di una fondazione dedicata alla musica napoletana.
  • Fabbricato Colletta: Edificio acquisito dalla Casa Reale nel 1827, oggi destinato a diventare un centro di ricerca per l’innovazione tecnologica applicata alla digitalizzazione del patrimonio culturale.
  • Casa Canonica: Questo edificio ospita artisti in residenza, italiani e internazionali, che dialogano con il patrimonio artistico e naturale del Bosco di Capodimonte.
  • Roccolo: Torretta venatoria utilizzata durante il periodo dei Savoia per la caccia, è un esempio dell’architettura destinata agli usi venatori reali.

Due importanti opere di restauro e recupero degli edifici storici sono stati effettuati per la Stufa dei Fiori e il Giardino Casamento Torre.

La Stufa dei Fiori

La Stufa dei Fiori, un’antica serra ottocentesca del Real Bosco di Capodimonte, è stata restaurata e trasformata in una tisaneria-bistrot. Questo intervento rientra nel più ampio Masterplan del Museo e Real Bosco di Capodimonte, un ambizioso progetto del Direttore Sylvain Bellenger, che mira a trovare una destinazione culturale sostenibile per ciascuno dei 17 edifici borbonici presenti nel bosco.

L’apertura della Stufa dei Fiori rappresenta il primo passo significativo del progetto Delizie Reali, volto a valorizzare, recuperare e gestire gli immobili e le aree della “Real Fruttiera”. Qui potrai gustare tisane, bevande e preparazioni derivate da prodotti agricoli storicamente documentati e dai fiori del Giardino Torre e della Stufa.

Il progetto include anche un mercato sociale per la vendita di prodotti biologici da agricoltura sostenibile, la coltivazione, esposizione e vendita di piantine in vaso, composizioni floreali e decorazioni. Sono previsti eventi e incontri culturali, artistici e letterari.

Il Giardino Torre

Dopo l’apertura della Stufa dei Fiori, un bistrot-tisaneria creato dal restauro della storica serra ottocentesca dei Borbone, è stato il turno del Giardino Torre. Questa area, situata nel margine nord-orientale del bosco, è stata completamente restaurata.

Il restauro, voluto dal direttore Sylvain Bellenger e parte del progetto Delizie Reali, che ha recuperato gli edifici settecenteschi e il ricco patrimonio botanico del giardino.

Il Giardino Torre, noto anche come “Giardino Biancour” dal nome dei giardinieri del Settecento che lo curavano, era un giardino dei Borbone, dove si coltivavano agrumi, frutta e ortaggi per il Re. Il restauro ha incluso lo studio storico e botanico e la reintroduzione di circa 600 coltivazioni, come i mandarini introdotti dall’Indocina nel 1847.

Al centro della Real Fruttiera si trova un maestoso albero di canforo di oltre 200 anni, circondato da coltivazioni storiche come le ciliegie “O Monte”, le pere coscia e il pomodoro San Marzano. Anche l’edificio Casamento Torre, con l’antico forno in cui fu cotta la prima pizza Margherita, è stato restaurato e sarà presto attivo per i visitatori.

Il Real Bosco di Capodimonte è un parco pubblico con ingresso libero. Gli orari nei quali puoi visitarlo sono:

  • ottobre, febbraio e marzo dalle 7.00 alle 18.00;
  • Nei mesi di novembre, dicembre e gennaio dalle 7.00 alle 17.00;
  • Ad aprile, maggio, giugno, luglio, agosto e settembre dalle 7.00 alle 19.30.

Lo troverai chiuso il 25 Dicembre, il 1° Gennaio e a Pasquetta.

Come arrivare al Bosco e al Museo di Capodimonte

Per raggiungere il Bosco e Museo di Capodimonte hai diverse opzioni:

  • La navetta Shuttle Capodimonte: consente di raggiungere il Museo e il Bosco agevolmente da Piazza Trieste e Trento in soli 22 minuti, con partenze ogni ora;
  • Dall’Autostrada: prendi la tangenziale, uscita Capodimonte;
  • Dalla Stazione Centrale: puoi usare la Linea 1 Metropolitana, fermata Museo oppure la Linea 2 Metropolitana, fermata Piazza Cavour. In entrambi i casi dovrai proseguire con gli autobus;
  • Autobus dal Museo Archeologico: la linea 168 e 178 fermano a Porta Piccola, via Miano; la linea C63 ferma a Porta Grande, via Capodimonte; la linea 604 ferma a Viale Colli Aminei, distante circa 200 m da Porta Piccola;
  • Citysightseeing bus: il Museo di Capodimonte è tra le fermate della linea A.

Se ami passeggiare, puoi approfittarne per arrivare al Bosco e Museo di Capodimonte a piedi, ammirando anche la bellezza di 3 itinerari:

  1. “I Due Musei” – circa 2 km – collega Capodimonte al Museo Archeologico Nazionale, attraversando il Ponte della Sanità, le Catacombe di San Gennaro e le Scale del Niccolini;
  2. “O’ Presepio” – circa 2 km – parte da Porta San Gennaro attraversa i Vergini, la Sanità e la collina percorrendo Salita Capodimonte;
  3. Il Moiariello” – circa 2 km – percorso del quale ti ho parlato qui, parte dalla ex Caserma Garibaldi di via Foria e arriva a Porta Grande, risalendo il Moiariello.

Nelle vicinanze, potrai anche visitare la Basilica dell’Incoronata, la cui cupola verde è ben visibile dal belvedere del bosco.

Spero che le informazioni sulla visita al Bosco e Museo di Capodimonte ti siano utili e ti permettano di goderti a pieno questo polmone verde di Napoli.

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