La Salita Moiariello e la Torre del Palasciano: itinerario a piedi
Intro: Scopri la bellezza nascosta di Napoli con un’escursione unica: la Salita Moiariello, una passeggiata panoramica che conduce alla misteriosa Torre del Palasciano. Un tuffo nella storia e nella natura, con vista sul golfo.
Oltre 200 scale a Napoli collegano la collina al mare, svelando scorci inediti e paesaggi mozzafiato. Tra queste, la Salita (o Discesa) Moiariello si distingue per la sua unicità.
Un itinerario panoramico che collega Capodimonte a Via Foria, impreziosito da graziose villette, chiese storiche e giardini rigogliosi. Un luogo intriso di mistero, legato alla leggenda di un fantasma che aleggia tra i gradoni.
Sogni di ammirare Napoli da una prospettiva unica, lontano dalla folla? La Salita Moiariello è il luogo perfetto per te.
Questa scalinata panoramica, immersa nel verde, conduce alla suggestiva Torre del Palasciano, un edificio in tufo, costruito nel 1868 per volontà del medico Ferdinando Palasciano, che ricorda il Palazzo della Signoria di Firenze. È una dedica all’amore per la moglie russa, Olga Von Wavilov, conosciuta nel capoluogo toscano.
Dalla cima della salita, potrai godere di un panorama spettacolare di Napoli dall’alto, che spazia dal Vesuvio al Golfo di Napoli, in un’atmosfera di quiete e bellezza.
Lasciati conquistare dal fascino segreto della Salita Moiariello e della Torre del Palasciano, veri luoghi insoliti e segreti della città partenopea, lontano dai sentieri turistici battuti.
Di cosa parlo in questo articolo
Salita Moiariello: storia dell’antica collina Miradois
Questa zona di Napoli poco conosciuta è la Collina di Miradois, alle spalle di Capodimonte.
Il nome deriva dal Marchese Miradois, reggente della Gran Corte della Vicaria e proprietario dei terreni, acquistati dopo l’abbandono dei viceré.
Fin sopra la collina, arriva la Salita de Moiariello, un nome evocativo che deriva da “moio” (moggio), un’antica unità di misura agraria. Un luogo ricco di storia, conosciuto in passato come la “Collina dell’Osservatorio Astronomico”, per la presenza del primo Osservatorio Astronomico del Regno di Napoli, e come “Collina di Domenico Cotugno”, in omaggio al celebre medico che qui possedeva un terreno.
Un’eredità di scienza e cultura che permea l’intera area, testimoniata dai nomi delle strade e dagli edifici che la costellano. Tra questi, la Cappella di Santa Maria delle Grazie al Moiariello, risalente al 1741, e la Torre del Palasciano, un edificio in tufo che domina la scalinata.
Un luogo popolare, soprannominato dai residenti la “Posillipo dei poveri”, per la sua bellezza e la sua vista mozzafiato che regala scorci unici sul Golfo di Napoli.
Salita Moiariello: come arrivare e cosa vedere
Lasciatevi conquistare dal fascino autentico di Napoli percorrendo la suggestiva Salita Moiariello.
I primi gradini si scorgono al termine di Via Giuseppe Piazzi, una strada stretta e pittoresca che si snoda a partire da Via Foria, nei pressi dell’ex Caserma di Via Rosaroll.
Salendo la scalinata, lo sguardo viene rapito da un panorama mozzafiato, che regala scorci inediti e suggestivi. Il cielo terso e l’aria profumata di caffè completano l’atmosfera incantevole di questo luogo.
La Salita Moiariello non è solo un percorso panoramico, ma un vero e proprio viaggio nel tempo. Lungo la salita, si incontrano edifici storici e chiese antiche, come la Chiesa di Santa Maria delle Grazie al Moiariello, conosciuta come Cappella Cotugno.
Un’escursione imperdibile se ami il trekking urbano e se desideri scoprire un lato di Napoli diverso dai soliti itinerari turistici.
Scalitana del Moiariello
I cinefili rimarranno incantati percorrendo la Salita Moiariello, la stessa scalinata immortalata nel film “Ieri, Oggi e Domani” di Vittorio De Sica, dove fu girata la scena con la fila di venditrici di sigarette di contrabbando, che si passano voce quando Sophia Loren è incinta e stanno per arrivare i carabinieri.
Si respira un’atmosfera retrò che rimanda alla Napoli del dopoguerra: la scalinata, ampia e comoda da salire, è immersa nella vegetazione spontanea che regala un tocco di freschezza e colore.
Lungo il percorso, una casa con un giardino di arance e un albero di mimose cattura l’attenzione con la sua bellezza semplice e bucolica.
Salire la Salita Moiariello non è solo un’esperienza fisica, ma un vero e proprio tuffo nel passato, un viaggio alla scoperta di una Napoli autentica e ricca di fascino.
Chiesa Santa Maria delle Grazie al Moiariello: la Cappella Cotugno
Un vero e proprio gioiello storico immerso nella Salita Moiariello: la Chiesa Santa Maria delle Grazie a Moiariello, conosciuta anche come Cappella Cotugno, sorge in onore del luminare della medicina Domenico Cotugno.
Edificata nel 1741 dal sacerdote Grassi, la cappella si presentava come un tempietto con tre altari: uno maggiore dedicato alla Madonna delle Grazie, con un dipinto di Andrea da Salerno, e due laterali con tele raffiguranti il cuore di Gesù e di Maria (oggi scomparse) di Federico Maldarelli.
Dopo un periodo di abbandono, la cappella è stata oggetto di numerosi restauri:
- Fine ‘800: il Cavaliere De Luca e sua moglie si occuparono del restauro dei due altarini laterali, avviando un’opera di ripristino completata nel 1887. Le pareti furono decorate con dorature, stucchi e maioliche, mentre la famiglia De Luca donò due preziosi reliquiari.
- Secondo dopoguerra: il Comune di Napoli e i fedeli intervennero per riparare i danni bellici.
- Anni ’80: un nuovo restauro, purtroppo non fedele all’originale, ha modificato l’aspetto della cappella con una ridipintura bianca delle pareti e la sostituzione del pavimento in maioliche.
Nonostante i furti e le vicissitudini, la Cappella Cotugno conserva un fascino storico e religioso innegabile. Un luogo di culto da visitare per ammirare le sue pregevoli opere d’arte e immergersi nella spiritualità della Napoli antica.
I Templari
La Chiesa Santa Maria delle Grazie al Moiariello, stava per perdersi nell’oblio, ma dal 2012, l’Associazione Cavalieri Templari ha preso in mano la situazione, impegnandosi in un’opera di restauro volta a restituire la chiesetta al culto e ai cittadini.
Un lavoro di passione, che i Templari stanno effettuando per riportare in vita la struttura, curando ogni dettaglio e preservando il suo valore storico. La loro dedizione è un esempio di come il patrimonio culturale possa essere tutelato e valorizzato grazie all’impegno di privati cittadini.
La Chiesa Santa Maria delle Grazie al Moiariello non è solo un edificio religioso, ma un simbolo di speranza e di rinascita. Un luogo che merita di essere visitato e conosciuto, per ammirare la bellezza della sua architettura e per conoscere la storia dei Cavalieri Templari che la stanno custodendo.
Il restauro della chiesetta è ancora in corso e i Templari invitano tutti a contribuire con il loro sostegno. Un piccolo gesto per un grande risultato e per la rinascita di un luogo speciale per la città di Napoli.
Accanto alla Cappella Cotugno, situato al civico 60, un portale sormontato da uno stemma segna l’ingresso di Villa Capezzuto. La villa, dimora storica di grande fascino, offre uno spaccato suggestivo della Napoli del passato.
Si trova in una posizione strategica, nei pressi delle case “Cotugno”, fatte edificare dall’insigne medico Domenico Cotugno, che esperto di tubercolosi, riconobbe in questi luoghi la condizione ideale per una sana respirazione.
La Torre del Palasciano e la leggenda del fantasma
Prima di iniziare la discesa per la “Posillipo dei poveri”, si può ammirare dall’esterno un edificio spettacolare.
Sulla collina di Capodimonte, immersa nella quiete di Miradois, sorge la Torre Palasciano, un palazzo di interesse storico ed artistico che domina il panorama di Napoli.
Alle spalle della Salita Moiariello, c’era un piccolo appezzamento di terreno di proprietà di Domenico Cotugno, il noto luminare di medicina, che lo vendette al collega Palasciano.
In questo luogo fu voluta dal medico Ferdinando Palasciano e da sua moglie Olga Vavilow, la Torre che si erge maestosa con i suoi due piani in muratura di tufo, frutto del genio dell’architetto Antonio Cipolla.
Lo stile eclettico fonde elementi neogotici e rinascimentali, mentre la torre, ispirata al Palazzo della Signoria di Firenze, offre una vista mozzafiato sulla città.
Costruita in una zona un tempo quasi disabitata, la Torre Palasciano rappresentava un rifugio per Palasciano, luogo dove riposarsi dalle fatiche accademiche, proprio come fece Eduardo Scarpetta con la sua villa al Vomero.
Una leggenda napoletana narra che il fantasma di Palasciano, ancora legato alla sua amata dimora e alla defunta moglie, si aggira tra le stanze della Torre, visibile ad ogni tramonto rosso dalla finestra laterale affacciata sul cavalcavia della Tangenziale.
La Posillipo dei Poveri
La Salita Moiariello, un nome che evoca storia, panorami mozzafiato e un’anima autentica. Intitolata a Ottavio Morisani, ginecologo di fine ‘800, uno dei pochi dirigenti borbonici che restò al suo posto anche dopo l’Unità d’Italia. A dimostrazione del suo valore inestimabile, il fatto che mantenne la cattedra fino a 80 anni, nel 1907.
Superata la curva di Via Morisani, lo sguardo viene rapito da una veduta che toglie il fiato. Il Centro Direzionale si allinea perfettamente al Vesuvio, creando un quadro suggestivo che si completa con l’Albergo dei Poveri e un tappeto di palazzi antichi. Un panorama che, non a caso, è stato soprannominato “la Posillipo dei poveri“.
Sullo sfondo di Via Ottavio Morisani, immersa nella quiete e nel verde, si erge Villa Blanch, un palazzo settecentesco appartenuto ai Marchesi di Campolattaro. Ceduta nel 1817 a Giosuè Richiello e poi passata alla famiglia Famiglietti, la villa rappresenta un prezioso tassello della storia nobiliare napoletana.
Proseguendo lungo la discesa panoramica,i rumori e le voci si intensificano mentre ci si avvicina a Vico Sacramento, dove si cela un altro gioiello architettonico: Villa Schisa.
Avvolta in un’aura di mistero e fascino decadente, la villa svela la sua storia attraverso la facciata rosso intenso. Un’imponente dimora che attende di essere scoperta e raccontata, custode di segreti e memorie di un’epoca passata.
La discesa a senso unico della Salita Moiariello è un viaggio nel tempo, un tuffo nel dedalo di vicoli della Sanità che rivela la vera essenza di Napoli.
Un percorso che termina in Via Giuseppe Piazzi, intitolata all’astronomo napoletano e sede del Giardino di Babuk, un luogo incantato fuori dal tempo.
Dove dormire nei pressi della Torre
La Salita Moiariello e la Torre Palasciano sono un itinerario a piedi insolito di Napoli, un luogo perfetto per gli amanti della storia, del panorama e della tranquillità.
Se desideri immergerti completamente nell’atmosfera di questo luogo magico, potresti soggiornare all’interno della Torre Palasciano, dove si trova il B&B La Torre di Rò, prenotando esclusivamente solo sul sito ufficiale.
📌 Se preferisci un comfort più moderno, ti consiglio a pochi passi dalla Salita Moiariello, di prenotare il Culture Hotel Villa Capodimonte, una struttura elegante e raffinata con vista panoramica sulla città. Maggiori informazioni in questa pagina!
2 commenti
Marilena Giacomello
Buona sera, volevo sapere quanti km è lunga la salita moiariello e se è accessibile anche a persona con limitato movimento .
Grazie
Marilena Giacomello
Sara Daniele
Buongiorno, la salita Moiariello è circa 1,5 km. Ci sono delle scale inizialmente e alcuni gradini bassi con sanpietrini verso la fine.