Castel dell'Ovo
Napoli

Castel dell’Ovo a Napoli: tra storia e leggenda

Intro: Il Castel dell’Ovo di Napoli è il più antico della città e conserva fascino e mistero, grazie ad un mix di storia e leggenda. Scoprilo con me!

Quando viene nominata Napoli, soprattutto all’estero, i simboli di riconoscimento sono la pizza, il mare e il sole.

Io oggi vi darò un’informazione che pochi conoscono: Napoli è la città dei 7 Castellil’unica al mondo ad averne così tanti nel perimetro cittadino.

Sono stati edificati tutti in epoche diverse, con lo stesso scopo, quello di difendere la città dagli attacchi nemici:

  1. Maschio Angioino;
  2. Castel dell’Ovo;
  3. Castel Sant’Elmo;
  4. Castello del Carmine;
  5. Castello di Nisida;
  6. Forte di Vigliena;
  7. Castel Capuano.

Il Castel dell’Ovo risale all’epoca normanna ed è una delle rare testimonianze di architettura romanica a Napoli.

Ha un fascino particolare e senza tempo, sarà per la sua imponenza o per la sua immagine fiera sull’isolotto di Megaride.

Castel dell’Ovo e l’isolotto di Megaride

Il Castel dell’Ovo sorge sull’isolotto di Megaride, una sorta di prolungamento avamposto del Monte Echia, conosciuto anche come Pizzofalcone, uno spuntone di roccia in tufo giallo.

L’isolotto di Megaride è collegato alla terraferma da un piccolissimo istmo, importantissimo per la storia della città e del castello.

La città di Partenope fu fondata dai Cumani nel 680 a.C. e, secondo la leggenda, fu proprio sull’isolotto di Megaride che approdò la sirena Partenope.

Sull’isolotto non sorsero edifici né altre costruzioni fino al I secolo a.C., da allora in poi fu tutto unsusseguirsi di dominazioni:

  • Il primo proprietario fu un politico romano, Lucio Licinio Lucullo, che sull’isolotto fece costruire una villa maestosa circondata da giardini lussureggianti. Nei documenti successivi alla sua morte, l’edificio verrà ricordato sempre come Castrum Lucullanum;
  • Dopo la morte di Lucullo, la villa divenne proprietà imperiale. L’ultimo imperatore di Roma, Romolo Augustolo, visse lì fino alla sua morte;
  • Nell’Alto Medioevo, la villa cambiò conformazione e, da residenza lussuosa, divenne un’area fortificata, abitata soprattutto da monaci;
  • Nel 902, il Ducato di Napoli fece abbattere la villa, poiché la zona era diventata troppo difficile da difendere dagli attacchi della pirateria saracena;
  • Nel 1139Ruggero il Normanno conquistò il Ducato di Napoli e diede il via alla costruzione del Castello, in modo da avere un luogo di avvistamento in posizione strategica;
  • Nel 1154Guglielmo il Malo fece costruire la prima torre di avvistamento, chiamata Torre Normandia.

Inizia così la storia del Castello dell’Ovo, ma da dove deriva questo nome?

La leggenda dell’uovo di Virgilio

Castel dell'Ovo

Intorno al 1270Carlo I D’Angiò fece eseguire degli importanti lavori di ristrutturazione e il castello prese il nome di “Castrum Ovi incantati“, Castel dell’Ovo incantato.

In quegli anni, si era diffusa la leggenda che il poeta Virgilio avesse nascosto un uovo in una gabbietta nei sotterranei.

Finché fosse rimasto intatto, la città e il castello sarebbero stati al sicuro, da “quell’ovo pendevano tutti li facti e la fortuna dil Castel Marino”.

Data la scaramanzia dei napoletani, questa leggenda era per loro un “non è vero, ma ci credo”, tanto che quando, nel 1370, una tempesta fece crollare una parte del castello, la Regina Giovanna I dovette rassicurarli pubblicamente che l’uovo non si fosse rotto.

Il Castel dell’Ovo nella Tavola Strozzi

All’epoca del Regno Aragonese, la fisionomia del Castel dell’Ovo non era ancora diventata quella che conosciamo oggi.

Nel Museo di San Martino è custodita la Tavola Strozzi, dal nome del Palazzo dov’è stata rinvenuta a Firenze, ed è la spalliera di un letto.

Appartenuta al mercante fiorentino Filippo Strozzi, rappresenta la vittoria della flotta aragonese contro Giovanni D’Angiò, nella battaglia di Ischia il 7 luglio 1465.

Il Castel dell’Ovo, raffigurato nella tavola insieme ad altri importanti edifici della città, ha un profilo completamente diverso.

Solo nel corso del 1500, divenne esclusivamente un avamposto militare, perdendo il ruolo di residenza reale e assumendo l’aspetto conosciuto da noi oggi.

Sale interne e ambienti esterni

Castel dell'Ovo

Attualmente, Castello dell’Ovo ospita mostre, concerti ed eventi nelle sue sale interne e offre paesaggi mozzafiato dalle sue terrazze panoramiche a picco sul mare.

Le sale interne sono:

  • Italia: la sala più prestigiosa del Castello, presenta un soffitto a volta molto suggestivo;
  • Sirena: completamente scavata nel tufo;
  • Antro di Virgilio: un ampio salone e due salette adiacenti;
  • Compagna: di stile più moderno, è collocata nella parte più alta del castello ed è raggiungibile, oltre che attraverso un suggestivo camminamento all’interno, anche con 2 ascensori;
  • Megaride: composta da una sala e una saletta interna;
  • Carceri: considerato il particolare valore storico della sala, viene prevalentemente adibita a mostre; tuttavia gli uffici direzionali si riservano di concederne l’uso valutando la compatibilità della richiesta con la tutela del sito.

Dagli ambienti esterni, è possibile ammirare una vista spettacolare della città e fare degli scatti fotografici sensazionali, sia personali che per eventi come cerimonie o sfilate:

  • Ramaglietto: il molo prospiciente il mare;
  • Terrazza dei Cannoni: è collocata nella parte più alta del castello e offre una vista incantevole sul golfo;
  • Loggiato Ovest: situata a picco sul mare offre una splendida vista sulla città;
  • Loggiato Est: offre un punto di vista privilegiato del golfo di Napoli. Lo spazio occupa una parte della Chiesa di S. Pietro, costruita dai monaci di S. Basilio, ora andata completamente distrutta.

Castel dell’Ovo si erge come una testimonianza tangibile della storia millenaria di Napoli, custodendo segreti e leggende che affascinano visitatori di tutto il mondo.

Sebbene attualmente chiuso per lavori di ristrutturazione, spero che presto riaprano le sue porte, consentendo a tutti di immergersi nelle sue atmosfere suggestive e di esplorare gli affascinanti ambienti interni.

Mi auspico che il restauro sia completato con successo e che Castel dell’Ovo torni ad essere una tappa imprescindibile per chiunque desideri scoprire la magia e la bellezza di questa affascinante città.

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