
Napoli sotterranea: storia, orari e prezzi
Intro: Napoli Sotterranea è un itinerario insolito, che racconta la storia del sottosuolo della città. Sapete che esistono due ingressi con questo nome? Scopriamoli!
Non è mai facile descrivere la mia città, perché rischio di sembrare troppo di parte, ma quando scopro delle meraviglie che lasciano senza fiato, come Napoli Sotterranea, come faccio a non condividerle?
Parlare delle bellezze artistiche, culturali e paesaggistiche della città è un lavoro infinito.
Nel mio articolo, Cosa vedere a Napoli in un giorno, vi ho indicato un itinerario fattibile in poche ore, con meraviglie evidenti, alla luce del sole, come palazzi, strade, monumenti e scenari ricchi di storia, folklore e tradizioni.
Ma le cartoline hanno sempre anche un retro, no?
Quello in cui si scrivono emozioni di viaggio per raggiungere il cuore di chi, in quel momento, non è con noi, ma le riceverà e potrebbe decidere un giorno di visitare quel luogo.
Ecco. Voglio scrivere per voi di ciò che non si vede, di un luogo suggestivo ed emozionante.
Voglio farvi conoscere la storia del sottosuolo di Napoli e della città sotto la città, portandovi a Napoli Sotterranea, una delle 10 cose da vedere assolutamente in città!
Esistono due ingressi conosciuti con il nome di Napoli sotterranea: uno situato nel centro storico in Piazza San Gaetano e l’altro nei pressi di Piazza Trieste e Trento.
Grazie all’opportunità della visita guidata nel primo percorso, provo a raccontarvi a parole quel che spero deciderete di venire a vedere con i vostri occhi.
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Di cosa parlo in questo articolo
Napoli Sotterranea: due percorsi e come arrivare
Per evitare confusione vi ricordo nuovamente che ci sono due percorsi con questo nome:
- Napoli Sotterranea è un percorso ufficiale autorizzato dal Demanio di Napoli con ingresso su Via dei Tribunali;
- La Napoli Sotterranea è il percorso riconosciuto dalla Regione Campania con entrata in Vico Sant’Anna di Palazzo, nei pressi di Piazza Trieste e Trento.
Arrivare fino all’entrata dei due itinerari non è complicato.
Indirizzi: Dove si trovano le Napoli Sotterranea?
INFORMAZIONI DEI 2 PERCORSI
1. L’ingresso di Napoli Sotterranea si trova proprio accanto alla Basilica di San Paolo Maggiore, a Piazza San Gaetano, nel cuore del centro storico, ed è segnalato da bandierine bianche e blu. Per facilitarvi, ricorda che l’ingresso è su via dei Tribunali.
Se arrivate dalla Stazione Centrale prendete la Metropolitana Linea 1 e arrivate alla fermata di Piazza Dante. Da lì, a piedi, imboccate via Port’alba e proseguite sempre diritto per via San Pietro a Maiella. Dopo circa 600 metri, troverete l’ingresso sulla tua sinistra.
2. L’ingresso de La Napoli Sotterranea si trova in vico Sant’Anna di Palazzo 52, nei pressi di Piazza Plebiscito e Piazza Trieste e Trento.
Dalla Stazione Centrale, potete prendere sempre la Metropolitana Linea 1 e scendere alla fermata Municipio. Da lì sarete a pochi passi dalle due piazze.
BIGLIETTI
1. Napoli Sotterranea entrata in via dei Tribunali: la durata della visita è di circa 2 ore e il costo è di 10€ a persona: Acquista il tuo biglietto in anticipo, cliccando qui!
2. La Napoli Sotterranea entrata vico Sant’Anna di Palazzo 52: la visita dura circa un’ora e il costo è di 12€ a persona: Acquista il biglietto per La Napoli Sotterranea, cliccando qui!
Inizio col raccontarvi del primo percorso: Napoli Sotterranea nel cuore del centro storico.
Napoli Sotterranea: la storia
I sotterranei, di questo itinerario suggestivo, sono nati nel IV sec. A.C. ad opera dei Greci, che iniziarono ad estrarre il tufo necessario a costruire la Neapolis del IV secolo a.C.
Continuando nell’estrazione di questo materiale, arrivarono fino alle falde del Monte Somma, nella provincia di Volla, trovarono l’acqua e la misero in collegamento con le cisterne attraverso dei cunicoli.
Questi dovevano essere lunghi e stretti, così che il flusso dell’acqua fosse più veloce da una cisterna all’altra.
I sotterranei diventarono così un acquedotto, che approvvigionava la città di Napoli.
Successivamente, i Romani, in epoca augustea, ampliarono l’acquedotto di ben 460km quadrati.
L’acqua veniva prelevata in quel periodo alla foce del Serino, ad Avellino, e distribuita in tre diramazioni principali:
- una, riforniva Napoli, Casalnuovo ed Acerra;
- un’altra, raggiungeva Ercolano, Pompei e Stabia;
- la terza, arrivava a Bacoli riempendo la Piscina Mirabilis, un immenso serbatoio di circa 12.000 metri cubici.
Purtroppo, però, nel 1885 il Regno d’Italia dovette decretare la definitiva chiusura dell’acquedotto a causa dell’epidemia di colera dell’anno precedente, che ne aveva contaminato le acque.
Quindi fino al 1942, divenne una discarica abusiva, nella quale si gettavano soprattutto materiali di risulta che seppellivano la storia dei suoi cunicoli.

Durante la Seconda Guerra Mondiale
Proprio in quell’anno, il 1942, a causa della Seconda Guerra Mondiale, Napoli necessitava di rifugi antiaerei e il Genio Civile pensò di utilizzare i sotterranei, apportando delle modifiche, che vi indico di seguito:
- Furono costruite delle scale, dato che prima le uniche vie di accesso e uscita erano i pozzi;
- Furono ricoperti tutti i rifiuti con del terreno, anziché asportarli, perché sarebbe stato troppo complicato e dispendioso. Infatti, il piano di calpestio originale si trova 4 metri più in basso;
- Furono chiusi tutti i pozzi, per impedire chiaramente che le bombe penetrassero. In realtà, però, un pozzo aperto c’è e si trova sotto l’archivio notarile della Basilica di San Paolo Maggiore. Questo perché i sotterranei potevano ospitare tantissime persone e un minimo di ossigeno era indispensabile.
Perché lasciare aperto proprio quello?
Perché si pensava che le chiese fossero immuni da bombardamenti, ma non fu così.
Infatti, sia la Basilica di San Paolo Maggiore che il Monastero di Santa Chiara furono colpite dai bombardamenti.
Attraversando il percorso sotterraneo si possono vedere anche dei reperti dell’epoca in cui fu un rifugio, come giocattoli e brandine ritrovati a 36 metri di profondità – sì, una volta entrati si scende dai 36 ai 40 metri!
Ci sono delle brandine perché a causa dei bombardamenti frequenti, le persone preferivano trascorrere nei sotterranei settimane o mesi.
Le immagini di questa Napoli Sotterranea vi faranno venire la pelle d’oca, tuttavia la storia va onorata per non dimenticare.
La figura del pozzaro

Oltre alle cisterne pubbliche, ne furono create anche di private, e i nobili assoldavano dei servi, detti “pozzari“, per tenerle pulite.
Il pozzaro non veniva pagato dal proprio padrone, quindi risolveva la questione introducendosi attraverso dei pozzi di servizio che sbucavano direttamente nelle case del nobile e rubava gioielli e denaro.
Da qui nasce la leggenda napoletana del “munaciello“.
A questo punto del percorso si arriva ad una cisterna, dove sono visibili:
- una riproduzione di un carrarmato ricostruito dai ragazzi dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli;
- delle maschere antigas ritrovate nei sotterranei;
- degli esperimenti con delle piante, che vivono solo grazie all’umidità per circa 14/16 mesi;
- un orto ipogeo, con fragoline, basilico e rosmarino.
Da qui, attraversando un cunicolo stretto circa 50 cm e lungo 50 metri, si accede a delle cisterne molto belle, dove con dell’acqua è stato simulato l’acquedotto.
Tutto il percorso in queste vasche riallagate, dalle quali la popolazione di Napoli attingeva attraverso una corda e un’anfora, avviene sul camminamento originario utilizzato dai pozzari.
Questo cunicolo si attraversa con delle candele perché è anche molto buio, ma per chi soffrisse di claustrofobia è possibile attendere fuori per poi ricongiungersi alla guida appena finita la visita a questa zona.

Dopo questa suggestiva zona, dall’atmosfera magica, si raggiunge l’ultima cisterna sotto il chiostro di San Gregorio Armeno, che era comunicante con la chiesa di San Lorenzo Maggiore e lì si incontravano monaci e monache.
Il teatro greco-romano inglobato
Subito dopo si risale in superficie e si va in vico Cinque Santi, perché la visita è divisa in due parti: l’acquedotto romano sotterraneo e i resti del teatro greco-romano inglobato.
Uscendo, sosterai in Piazza San Gaetano che è stata agorà della civiltà ellenica e successivamente, foro romano.
Attraverso gli scritti di Publio Papinio Stazio si era venuti a conoscenza proprio dell’esistenza di un grande teatro romano alle spalle del foro.
Fa esplicito riferimento a 2 grandi teatri nella città, quello all’aperto e quello coperto, situati alle spalle dell’area sacra dei Tempio dei Dioscuri.
Per questo, gli archeologi dell’associazione decisero di monitorare tutta la zona, scoprendo così che in un “basso“, tipica abitazione napoletana a livello della strada, c’era la presenza di archi.
Togliendo l’intonaco, trovarono un “opus latericium“, costruzione tipicamente romana.
In questa casa, la signora raccontò che lo stesso tipo di costruzione era presente anche in quella che era la sua cantina.
Gli archeologi scoprirono così che c’era la presenza di un “opus mixtum“, formato da latericium e reticulatum e capirono che i locali della cantina erano stati i camerini usati dagli attori.
La maggior parte del teatro non è più visibile perché è stata inglobata in abitazioni private.
Infatti, esistono case che hanno al loro interno la platea e parte delle gradinate, perché il teatro è stato utilizzato come fondamenta per le costruzioni successive.
Un occhio attento, guardando le mappe della città, potrà rendersi conto che il centro storico di Napoliha la stessa forma del teatro romano, appunto.
Persino Nerone volle esibirsi qui, presentando le opere da lui composte nella città, l’unica rimasta di lingua e cultura greca.
L’ultima parte della visita si svolge nella “summa cavea” del Teatro di Nerone, la zona più alta delle gradinate del teatro, fino a qualche anno fa inglobata in una falegnameria.
Oggi all’interno dei locali è stata allestita una mostra di presepi del 1700.
Le scene presepiali si snodano tra i ruderi romani in una sinergia assoluta, unendo passato e presente e permettendo al visitatore di ammirare resti romani in miniatura all’ombra di quelli originali del teatro.
Napoli Sotterranea: orari e prezzi dei biglietti
Vediamo adesso come visitare Napoli Sotterranea: orari, tariffe e visite guidate.
Gli orari di ingresso sono dalle 10 alle 18. Ogni ora, con guida in italiano e ogni due ore, con guida in inglese.
L’entrata è da Piazza San Gaetano, 68.
Inoltre, c’è la possibilità di avere tour in francese, spagnolo e in tedesco, ma per gli orari bisogna informarsi al desk.
Quanto si paga per Napoli Sotterranea e quanto dura la visita?
La durata della visita è di circa 2 ore e il prezzo dei biglietti è di €10 a persona.
La Napoli Sotterranea: rifugio antiaereo di Sant’Anna di Palazzo

Il secondo percorso del sottosuolo di Napoli del quale voglio raccontarti è La Napoli Sotterranea, rifugio antiaereo di Sant’Anna di Palazzo.
Si trova nell’area delimitata dai gradoni di Chiaia, salita Sant’Anna di Palazzo e via Santa Teresella degli Spagnoli, ma l’unico ingresso adoperato è in vico Sant’Anna di Palazzo 52.
Nel 1979 scoppiò un incendio nell’ambiente sotto i gradoni, che permise la scoperta di questo percorso sotterraneo fatto di cunicoli, oggi gestito dall’Associazione LAES – Libera Associazione Escursionisti Sottosuolo.
Scendendo nelle cavità si potranno ammirare le vecchie cisterne dell’acquedotto del Carmignano e rivivere le sensazioni delle persone che vi cercarono rifugio durante la guerra.
Sulle mura, ammirerete graffiti di nomi e caricature di personalità dell’epoca, costumi dell’epoca, date, informazioni sui due sommergibili italiani – il Diaspro ed il Topazio – che operarono durante la guerra, e le esternazioni di chi, costretto a restare in quei luoghi per i bombardamenti, volle tramandare ai posteri i suoi pensieri.
Consiglio di indossare in entrambi i percorsi scarpe comode e con suole non scivolose e di portare una felpa nei mesi estivi, nel sottosuolo è sempre un po’ umido.
La Napoli Sotterranea: orari e biglietti
Gli orari di apertura di questo percorso sono:
- Dal Lunedì al Venerdì: 10.00, 12.00, 16.30;
- Sabato: 10.00, 12.00, 16.30, 18.00;
- Domenica e festivi: 10.00, 11.00, 12.00, 16.30, 18.00
Vi consiglio di controllare sempre l’orario della vostra prenotazione. La durata della visita è di circa un’ora e il costo del biglietto è di 12€.
Acquista il biglietto per La Napoli Sotterranea, cliccando qui!
Questo incredibile viaggio nella storia, alla scoperta di un mondo non ancora del tutto esplorato, ma parte integrante della città, è una tappa da non perdere per chi visita Napoli.
Tu hai mai visitato Napoli Sotterranea?
Raccontami la tua esperienza nei commenti!
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