Museo MADRE
Napoli

Museo MADRE, scopri l’arte contemporanea a Napoli

Intro: Il Museo Madre è dedicato all’arte contemporanea e ospita installazioni di famosi artisti italiani e internazionali. Scopriamolo insieme!

I luoghi di interesse culturale e artistico a Napoli sono davvero tanti e i musei sono senz’altro tra le attrattive turistiche più ricercate.

Il Museo Archeologico Nazionale e il Real Museo di Capodimonte sono tra i più conosciuti, tuttavia il PAN (dove vengono allestite mostre temporanee), le Gallerie d’Italia e il Museo Madre meritano una visita.

Quest’ultimo, conosciuto anche come Museo d’arte contemporanea Donnaregina è interamente dedicato all’arte contemporanea e ospita installazioni permanenti di artisti famosi, mostre temporanee e progetti work in progress.

Il MADRE è uno spazio espositivo di 7.200 mq, ospitato nei 3 piani dell’ottocentesco Palazzo Donnaregina.

In questo articolo troverai le informazioni necessarie per organizzare la tua visita.

Museo MADRE: storia

Il museo Madre è ospitato nel palazzo del Monastero svevo di Santa Maria Donnaregina, risalente al XIII secolo.

Nel 2005 la Regione Campania ne acquisisce la proprietà per renderlo un museo, che verrà gestito dalla Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee.

I lavori di restauro del monastero hanno origine dal progetto dell’architetto portoghese Àlvaro Siza Vieira.

Il 10 giugno del 2005 viene inaugurato il Museo MADRE, ma in realtà sono aperti solo gli allestimenti site-specific nelle sale del primo piano.

I lavori termineranno avverranno nel 2006, quando verrà anche aperto al pubblico.

Attualmente il Museo Madre ospita mostre temporanee e permanenti, una biblioteca, una mediateca, un bookshop/caffetteria.

Lo scopo principale è quello di documentare e valorizzare il passato attraverso linguaggi contemporanei.

Museo MADRE: opere d’arte permanenti

In questo paragrafo cercherò di darti una panoramica delle installazioni permanenti del museo, mentre per conoscere le mostre temporanee devi far riferimento al sito ufficiale per date ed eventi.

Le opere permanenti sono davvero affascinanti per chi ama l’arte contemporanea:

  • Anish Kapoor, Dark Brother: il tuo sguardo sarà veicolato verso l’infinito e verso le viscere della madre terra, con un effetto di spiazzamento;
  • Daniel Buren, Axer / Désaxer: celebra la relazione fra l’istituzione museale e la sua comunità;
  • Domenico Bianchi, Senza Titolo: pittura è capace di espandersi all’ambiente circostante in una risoluzione spaziale;
  • Francesco Clemente, Ave Ovo: un affresco di proporzioni monumentali, articolato in due sale, e un pavimento in ceramica, per ripercorrere luoghi e simboli antichi di Napoli;
  • Giulio Paolini, Dilemma: il rapporto tra le opere e lo spazio espositivo o il comportamento che al suo interno assume chi è presente;
  • Jannis Kounellis, Senza titolo: una grande ancora arrugginita appoggia il suo peso sul pavimento, con una concatenazione di rimandi al ruolo storico dell’affaccio di Napoli sul mare;
  • Jeff Koons, Untitled: grandi teleri rileggono in chiave critica la dinamica dei mezzi di comunicazione del nostro tempo attraverso la tradizione dell’arte;
  • Luciano Fabro, Il cielo di Gennaro: un testo, esposto nella sala come manifesto, a cui il pubblico può attingere per l’interpretazione come ulteriore stimolo percettivo;
  • Mimmo Paladino, Senza titolo (cavallo): una combinazione di elementi scultorei figurativi (la statua del cavallo e i bassorilievi su questa inseriti) e di elementi architettonici (la struttura in blocchi regolari che ricorda l’opus quadratum degli antichi romani);
  • Mimmo Paladino, Senza titolo: un insieme formato dagli ermetici segni graffiati sulla superficie grezza delle pareti e la scultura aggettante nello spazio assumono un rilievo ambientale;
  • Rebecca Horn, Spirits: da una delle “capuzzelle” del Cimitero delle Fontanelle di Napoli, l’artista ha ricavato, in ghisa, le riproduzioni, sorvolate da cerchi di neon illuminati d’una luce color madreperla. La musica diffusa nella sala è il canto di una voce sola, quella del musicista Hayden Danyl Chisholm, capace di articolare in simultanea suoni diversi e diverse tonalità;
  • Richard Long, Line of Chance: fango, l’unione dell’acqua con la terra, distribuito orizzontalmente sulle pareti della stanza imprime la sua identità arcaica costituendo simultaneamente il materiale e il messaggio dell’opera;
  • Richard Serra, Giuditta ed Oloferne: attraverso l’opera ti relazioni con lo spazio espositivo, con l’architettura urbana o il paesaggio in un dialogo che coinvolge e mette in discussione la percezione della realtà;
  • Sol LeWitt, 10,000 Lines: l’idea diventa lo strumento che produce l’arte. Questa definizione dell’artista è esemplificata dai suoi celebri Wall Drawings, come quelli selezionati per il Madre;
  • Sol LeWitt, Scribbles: cinque wall-drawings (disegni murali) intitolati Scribbles sono stati realizzati appositamente in questa sala. Il progetto dell’opera è appannaggio dell’artista mentre la sua realizzazione è affidata agli assistenti.

Museo Madre: orari e biglietti

Gli orari di apertura del Museo MADRE sono:

  • Mercoledì 10:00 – 19:30
  • Giovedì 10:00 – 19:30
  • Venerdì 10:00 – 19:30
  • Sabato 10:00 – 19:30
  • Domenica 10:00 – 20:00
  • Lunedì 10:00 – 19:30
  • Martedì chiuso

La biglietteria chiude un’ora prima dell’orario di chiusura del museo.

Fatti furbo e prenota i biglietti online in anticipo cliccando qui! Mi ringrazierai!

Foto di Copertina Di Amedeo Benestante – Madre · Museo d’arte contemporanea Donnaregina. Courtesy Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, Napoli, CC BY 4.0.

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