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Napoli segreta: luoghi insoliti da scoprire

Intro: Scopri una Napoli Segreta e i suoi luoghi meno conosciuti, le storie affascinanti e i tesori nascosti dell’anima autentica della città partenopea.

Quando pensiamo a Napoli, la mente corre subito alle sue iconiche pizzerie, ai monumenti maestosi e all’energia vibrante delle piazze.

Ma c’è un altro lato di questa città, un’anima nascosta che si svela solo a chi ha il coraggio di avventurarsi oltre le strade più battute. Un viaggio nella Napoli Segreta è affascinante e ti porterà in angoli insoliti, dove storia, cultura e mistero si intrecciano in un mix irresistibile.

Immagina di passeggiare per vicoli pittoreschi, di scoprire opere d’arte sorprendenti e di ascoltare leggende che hanno radici profonde nella tradizione napoletana. Ogni passo ti porterà a un tesoro inaspettato, a storie che solo i veri napoletani conoscono.

In questo articolo, ti accompagnerò in un itinerario unico, esplorando luoghi insoliti che renderanno la tua visita a Napoli non solo memorabile, ma anche autentica.

Scopri con me i tesori nascosti di questa città, un viaggio che promette di essere un’avventura indimenticabile!

1. Scala di Palazzo Mannajuolo

Napoli segreta: Scala Palazzo Mannjuolo

Nei pressi di Via Chiaia, tra i vicoli brulicanti di vita e i palazzi storici, si cela un gioiello architettonico che fonde bellezza e mistero: la scala elicoidale di Palazzo Mannajuolo. Un capolavoro di ingegneria e design che ha conquistato anche il grande schermo, comparendo nelle scene iniziali del film “Napoli velata” di Ferzan Özpetek.

Ma Palazzo Mannajuolo non è solo un gioiello architettonico. L’edificio è avvolto da un alone di mistero, alimentato da leggende che si tramandano di generazione in generazione. Si narra che tra le sue mura vaghi il fantasma di Eduardo de Filippo, il celebre drammaturgo napoletano, che ancora oggi risuona con le sue risate fragorose e le sue battute immortali. E non è l’unico spettro ad animare il palazzo. Sulla scalinata, infatti, si dice appaia il fantasma di una bellissima ballerina, testimone silenziosa degli amori segreti che un tempo si consumavano tra i nobili e le ballerine del teatro Kursaal.

Per ammirarla, è necessario chiedere il permesso al custode presente all’ingresso del palazzo, in orari compresi tra le 9 e le 18, tutti i giorni tranne la domenica.

Informazioni utili:

  • Indirizzo: Via Gaetano Filangieri
  • Orari di apertura: Dalle 9 alle 18, tutti i giorni tranne la domenica
  • Ingresso: Gratuito
  • Contatto: Custode presente all’ingresso del palazzo

Suggerimenti:

  • Per un’esperienza ancora più suggestiva, visita la scala elicoidale di sera, quando l’illuminazione artificiale crea un’atmosfera ancora più affascinante.

2. Ospedale delle Bambole

L’Ospedale delle Bambole ha una storia antichissima, radicata nel centro storico di Napoli, in Via San Biagio dei Librai, dove alla fine del 1800, lavorava Luigi Grassi, scenografo dei teatri di corte e dei teatrini dei pupi.

Siamo proprio a Spaccanapoli e il maestro, oltre a disegnare scenografie, riparava oggetti di scena, come i burattini, così che un giorno una madre gli chiese di riparare la bambola della sua bambina.

All’epoca, non c’era la possibilità di acquistare nuovi giochi quando qualcosa si rompeva, quindi la bambola fu riparata e la voce si sparse, tanto da far arrivare altre mamme.

Il laboratorio in poco tempo si riempì di pupazzi da aggiustare e, un giorno, un signore esclamo: “Me pare proprio ‘o spitale de’ bambule!”, “Mi sembra l’ospedale delle bambole!”

Luigi Grassi ci pensò, prese una tavoletta di legno, un pennarello rosso e disegnò una croce, poi scrisse “Ospedale della Bambole“: nacque l’insegna del laboratorio.

Oggi, è un Museo visitabile al costo di €3 dalle 10:30 alle 17:30 (domenica chiude alle 14:00), dove le artigiane tra le quali la figlia di Luigi Grassi, Tiziana, ti mostreranno e spiegheranno i loro lavori di restauro.

3. L’Uomo Villoso di Via Mezzocannone

Napoli esoterica Uomo Villoso Mezzocannone

In Via Mezzocannone, all’altezza del civico numero 9, troverete una lapide dedicata a Niccolò Pesce, detto Colapesce, un uomo dalle straordinarie capacità natatorie, vissuto nel Medioevo.

La leggenda narra che fosse metà uomo e metà pesce, dotato di branchie e pelle squamosa, nuotatore nelle acque tra Napoli e Messina.

Un giorno, recuperò in mare un bracciale caduto a una nobile signora e una sirena innamorata di lui, per gelosia, lo fece annegare.

Oggi, quando il mare è in tempesta, sembra che lo spirito di Colapesce si manifesti nei pressi di Sedile di Porto, del quale era il simbolo.

Alcuni studi pare abbiano identificato la figura rappresentata nella lapide come Orione, il gigante cacciatore che per sfuggire ad Apollo si rifugiò in mare, ma venne colpito a morte da Diana, che lo trasformò in costellazione.

4. Madonna delle Mosche

Napoli esoterica Madonna delle Mosche

Nascosta nel quartiere di San Lorenzo a Napoli, la Chiesa di San Carlo Borromeo alle Brecce custodisce un’affascinante leggenda legata alla devozione mariana: la Madonna delle Mosche.

La storia narra di un’epidemia di peste che colpì la città nel 1527. In sogno, una pia donna ricevette la visita della Madonna di Costantinopoli che la guidò verso un’immagine sacra nascosta nelle mura di cinta, promettendo la fine del morbo. Ritrovato l’affresco nel 1529, miracolosamente intatto nonostante la presenza di innumerevoli mosche che non osavano posarsi su di esso, venne edificata una cappella dedicata a Santa Maria di Costantinopoli.

Nei secoli successivi, la devozione alla Madonna di Costantinopoli si diffuse sempre più a Napoli, associata alla protezione dalle epidemie. Un’altra immagine mariana, realizzata intorno al 1850, raffigurava la Vergine circondata da mosche, dando vita al titolo di “Madonna delle Mosche”. Una tradizione locale narra che in quel periodo la zona era infestata da questi insetti a causa degli allevamenti di bufali presenti nelle vicine paludi. Gli abitanti, devoti alla Vergine, attribuirono alla sua intercessione la liberazione dalla piaga e commissionarono l’affresco con le mosche come segno di ringraziamento.

Il dipinto si trova nella Chiesa San Carlo Borromeo alle Brecce in via Galielo Ferraris, 102.

Curiosità: a pochi passi dall’immagine miracolosa, nel 1959, un gelataio napoletano, Spica, inventò il famosissimo Cornetto Algida, del quale nel 1976 Unilever.co.uk acquistò il brevetto.

5. Utero d’Oro della Farmacia degli Incurabili

Sei alla ricerca di un’esperienza unica e suggestiva a Napoli? Allora non perdere l’occasione di visitare la Farmacia degli Incurabili, un vero gioiello nascosto nel cuore della città. Situata in via Maria Longo 50, questa farmacia settecentesca è un capolavoro di arte e scienza, dove Barocco ed Illuminismo si incontrano in un’atmosfera affascinante.

La settecentesca spezieria è il luogo dove l’Arte incontra la Scienza e lo stile Barocco abbraccia l’Illuminismo dei maestri di Anatomia e Botanica (Domenico Cotugno, Domenico Cirillo) nell’Ospedale più importante del Regno dei Borbone.

Oltre ad essere una farmacia funzionante, la Farmacia degli Incurabili ospita un museo che ripercorre la storia della medicina a Napoli. La parte più emozionante è senza dubbio la Sala Grande, dove potrai ammirare la matrice uterina operata, conosciuta come l’Utero d’Oro.

Questa scultura in cera, realizzata nel XVIII secolo, è un’allegoria del taglio cesareo salvifico e rappresenta il pregnante ruolo femminile nella storia partenopea.

6. Sedia della Fertilità ai Quartieri Spagnoli

Napoli esoterica Sedia fertilità

Nel cuore pulsante dei Quartieri Spagnoli, a Vico Tre Re a Toledo 13, si cela un tesoro nascosto: il Santuario di Santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe di Gesù Cristo. Qui, immersa in un’atmosfera di mistica devozione, riposa la prima donna canonizzata dell’Italia Meridionale, venerata dai fedeli come la “Santa della maternità“.

Anna Maria Gallo, conosciuta come Santa Maria Francesca, fu una donna semplice che dedicò la sua vita alla preghiera e all’aiuto dei più bisognosi. La sua fama di intercedere per il dono della maternità si diffuse rapidamente, attirando donne da ogni dove che desideravano ardentemente avere un bambino.

Accanto al santuario, si trova la casa natale della Santa, dove è possibile visitare la Stanza della Sedia della Fertilità. Le donne che desiderano concepire si siedono sulla sedia dove Santa Maria Francesca si riposava, pregando con fervore per ricevere la grazia tanto attesa.

Ogni 6 del mese, giorno della morte della Santa, il santuario si trasforma in un luogo di pellegrinaggio ancora più intenso. Le donne si recano in preghiera, chiedendo l’intercessione di Santa Maria Francesca e sperando di poter finalmente realizzare il loro sogno di maternità.

Se siete alla ricerca di un’esperienza spirituale profonda e toccante, il Santuario di Santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe è un luogo da non perdere.

7. Isolotto della Gaiola

Gaiola Parco Sommerso

Al largo della costa di Posillipo, si erge un isolotto roccioso che emana un fascino magnetico e misterioso: l’Isolotto della Gaiola. Un luogo avvolto da leggende e segreti, teatro di vicende storiche e di eventi soprannaturali che ancora oggi affascinano e inquietano i turisti.

L’isola, un tempo dimora di ville lussuose e di personaggi eccentrici, è oggi disabitata e inaccessibile al pubblico. Un alone di mistero avvolge le sue rovine, alimentato da storie di fantasmi, maledizioni e tesori nascosti.

Si narra che l’isola sia stata maledetta da un mago per vendicare un affronto subito, condannando i suoi abitanti a una tragica fine.

L’Isolotto della Gaiola è anche legato alla figura di J. Paul Getty, il magnate americano che acquistò l’isola negli anni sessanta. Si dice che Getty abbia avuto esperienze paranormali sull’isola e che sia stato costretto a venderla a causa della maledizione che gravava su di essa.

Oggi, l’Isolotto della Gaiola è un’oasi naturale incontaminata, popolata da una ricca fauna e flora marina. Un luogo suggestivo e affascinante, perfetto per gli amanti del mistero e del brivido, che possono ammirare la sua bellezza da lontano, mentre la leggenda continua a intrecciarsi con la realtà.

8. Tomba di Dracula

Santa Maria La Nova Tomba di Dracula

Nel cuore del centro storico di Napoli, un mistero affascina gli appassionati di esoterismo e del macabro: la presunta tomba di Dracula. All’interno del Complesso Monumentale di Santa Maria la Nova, precisamente nel piccolo chiostro, si trova un sepolcro che alcuni studiosi ipotizzano possa custodire le spoglie di Vlad III di Valacchia, passato alla storia come Dracula.

La leggenda narra che la figlia di Vlad III, Maria Balsa, sia scampata alle persecuzioni dei Turchi e si sia rifugiata a Napoli, portando con sé le spoglie del padre. Il sepolcro in questione, appartenuto al nobile Mattia Ferrillo, presenta iscrizioni e simboli che, secondo alcuni, riconducono alla figura di Dracula.

Tra gli elementi più intriganti troviamo il nome “Vlad” ripetuto più volte, un drago scolpito sulla lapide e una misteriosa iscrizione in una lingua sconosciuta. Studi recenti hanno ipotizzato che l’iscrizione non risalga al XIX secolo, come si credeva, ma bensì a trecento anni prima, alimentando il mistero sulla sua reale natura.

Che si tratti di una leggenda metropolitana o di una verità storica ancora da accertare, la tomba di Dracula a Napoli rappresenta un luogo suggestivo ed evocativo che cattura l’immaginazione di visitatori curiosi e appassionati di misteri. Un’occasione unica per immergersi nell’atmosfera enigmatica e affascinante della Napoli Segreta, tra storia, leggenda e suggestioni che sfidano la realtà.

9. Fontana Spinacorona

Napoli Segreta: Fontana Spinacorona

A pochi passi da Piazza Nicola Amore, si trova un monumento che unisce fascino e mistero: la Fontana della Spinacorona, conosciuta dai napoletani come “‘A Funtan’ re Zizze”. Addossata alla Chiesa di Santa Caterina della Spina Corona, la fontana seduce gli sguardi con la sua iconografia classica e la sua storia ricca di simbolismi.

La figura centrale, la sirena Partenope, metà donna e metà uccello, rappresenta la città di Napoli. I suoi seni generosi, da cui zampilla l’acqua, simboleggiano la fertilità e l’abbondanza, ma anche la passione e la sensualità che caratterizzano il popolo partenopeo.

Tuttavia, la fontana nasconde un significato più profondo. Un’incisione presente sul monumento rivela che i getti d’acqua della sirena sono diretti verso il Vesuvio, rappresentato sullo sfondo. Un gesto propiziatorio che simboleggia la protezione della città dalle eruzioni vulcaniche. La sirena Partenope, con il suo potere calmante, placa i fuochi del vulcano.

La statua originale della fontana, scolpita nel XVI secolo, è stata sostituita nel tempo con una copia e oggi è custodita presso il Museo Nazionale di San Martino. Tuttavia, la Fontana della Spinacorona conserva il suo fascino e il suo valore storico, rappresentando un’affascinante testimonianza della cultura e delle tradizioni napoletane.

Se siete amanti del brivido, dell’esoterismo e del mistero, Napoli vi aspetta per svelarvi i suoi segreti più reconditi. Un viaggio che vi condurrà al di là delle classiche attrazioni turistiche, alla scoperta di un’anima autentica e profonda della città partenopea.

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