
Napoli esoterica, insolita e segreta: cose particolari da vedere
Intro: Napoli è una città dai mille risvolti alla luce del sole, tuttavia ha anche il suo lato segreto, misterioso e occulto. Scopriamo insieme alcuni posti particolari da vedere!
Spesso quando si racconta di cosa vedere a Napoli, si tende a parlare dei monumenti più famosi, dei luoghi di interesse più turistici, dei posti più belli e panoramici e delle attrazioni assolutamente da non perdere.
Tuttavia la città ha anche il suo lato misterioso, capace di custodire angoli segreti e meraviglie insolite da scoprire, ricche di vita, storia e cultura.
Voglio portarvi con me tra le cose particolari da fare a Napoli, nella Napoli esoterica e insolita.
Siete pronti? Lasciatevi stupire!
Di cosa parlo in questo articolo
Napoli esoterica e insolita: cosa vedere
Andiamo oltre i soliti itinerari turistici e lasciamoci avvolgere dal fascino misterioso di alcuni dei posti più incredibili della città.
Inoltriamoci nella Napoli esoterica e insolita, per vivere esperienze indimenticabili!
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Prima di iniziare l’itinerario della Napoli esoterica, insolita, segreta, meno conosciuta, ecco l’elenco dei luoghi più famosi:
- Cappella Sansevero e il Cristo Velato;
- Cimitero delle Fontanelle;
- Isolotto della Gaiola;
- La Tomba di Dracula.
Scala di Palazzo Mannajuolo

Il Palazzo Mannajuolo a Napoli è in Via Filangieri 36, nel quartiere Chiaia, costruito tra il 1909 e il 1911, rappresenta uno dei migliori esempi di architettura liberty in città.
Prende il nome da uno dei due ingegneri che collaborarono alla sua realizzazione, proprietario anche del terreno, Giuseppe Mannajuolo.
La parte centrale di matrice ellissoidale è caratterizzata dal gioco di pieni e vuoti, dalla presenza di grandi vetrate e soprattutto dalla scala principale ellissoidale, in marmo a sbalzo e con balaustra in ferro battuto.
Se hai visto il film Napoli velata del regista Ferzan Özpetek, di certo la ricorderai, è proprio nelle scene iniziali.
Per poterla ammirare, dovete chiedere il permesso di entrare al custode all’ingresso del Palazzo, tenendo conto che l’orario più consono è dalle 9 alle 18, tutti i giorni tranne la domenica.
Ospedale delle Bambole
L’Ospedale delle Bambole ha una storia antichissima, radicata nel centro storico di Napoli, in Via San Biagio dei Librai, dove alla fine del 1800, lavorava Luigi Grassi, scenografo dei teatri di corte e dei teatrini dei pupi.
Siamo proprio a Spaccanapoli e il maestro, oltre a disegnare scenografie, riparava oggetti di scena, come i burattini, così che un giorno una madre gli chiese di riparare la bambola della sua bambina.
All’epoca, non c’era la possibilità di acquistare nuovi giochi quando qualcosa si rompeva, quindi la bambola fu riparata e la voce si sparse, tanto da far arrivare altre mamme.
Il laboratorio in poco tempo si riempì di pupazzi da aggiustare e, un giorno, un signore esclamo: “Me pare proprio ‘o spitale de’ bambule!”, “Mi sembra l’ospedale delle bambole!”
Luigi Grassi ci pensò, prese una tavoletta di legno, un pennarello rosso e disegnò una croce, poi scrisse “Ospedale della Bambole“: nacque l’insegna del laboratorio.
Oggi, è un Museo visitabile al costo di €3 dalle 10:30 alle 17:30 (domenica chiude alle 14:00), dove le artigiane tra le quali la figlia di Luigi Grassi, Tiziana, ti mostreranno e spiegheranno i loro lavori di restauro.
L’Uomo Villoso di Via Mezzocannone

In Via Mezzocannone, all’altezza del civico numero 9, troverete una lapide dedicata a Niccolò Pesce, detto Colapesce, un uomo dalle straordinarie capacità natatorie, vissuto nel Medioevo.
La leggenda narra che fosse metà uomo e metà pesce, dotato di branchie e pelle squamosa, nuotatore nelle acque tra Napoli e Messina.
Un giorno, recuperò in mare un bracciale caduto a una nobile signora e una sirena innamorata di lui, per gelosia, lo fece annegare.
Oggi, quando il mare è in tempesta, sembra che lo spirito di Colapesce si manifesti nei pressi di Sedile di Porto, del quale era il simbolo.
Alcuni studi pare abbiano identificato la figura rappresentata nella lapide come Orione, il gigante cacciatore che per sfuggire ad Apollo si rifugiò in mare, ma venne colpito a morte da Diana, che lo trasformò in costellazione.
Madonna delle Mosche nella Chiesa San Carlo Borromeo alle Brecce

La prima immagine della Madonna di Costantinopoli andò distrutta in un incendio insieme alla chiesetta che la custodiva e, al suo posto, durante la ristrutturazione ne fu dipinta un’altra con sopra alcune mosche.
Da questo deriva il nome “Madonna delle Mosche” e la tradizione narra sia a causa di una grande invasione di grosse mosche, avvenuta nelle Paludi Napoletane al Pascone.
I contadini impauriti chiesero alla Vergine di Costantinopoli di proteggerli e mandare via gli insetti e, ottenuta la grazia, decisero di tramandare il prodigio ai posteri, facendo apporre sul quadro 9 mosche.
Anche questo quadro fu danneggiato, stavolta dall’incursione aerea del 1943, è restaurato pazientemente.
Il dipinto si trova nella Chiesa San Carlo Borromeo alle Brecce in via Galielo Ferraris, 102.
Curiosità: a pochi passi dall’immagine miracolosa, nel 1959, un gelataio napoletano, Spica, inventò il famosissimo Cornetto Algida, del quale nel 1976 Unilever.co.uk acquistò il brevetto.
L’Utero d’Oro della Farmacia degli Incurabili
La Farmacia degli Incurabili di Napoli, in via Maria Longo 50, è uno dei luoghi di interesse più preziosi della città, anche se poco conosciuto turisticamente.
La settecentesca spezieria è il luogo dove l’Arte incontra la Scienza e lo stile Barocco abbraccia l’Illuminismo dei maestri di Anatomia e Botanica (Domenico Cotugno, Domenico Cirillo) nell’Ospedale più importante del Regno dei Borbone.
La parte più emozionante è la Sala Grande, con al centro la matrice uterina operata, l’Utero d’Oro, allegoria del taglio cesareo salvifico, raffigurante il pregnante ruolo femminile nella storia partenopea.
Il costo del biglietto di €12 e gli orari di apertura sono dalle 9 alle 17 (domenica aperto solo su prenotazione).
Sedia della Fertilità ai Quartieri Spagnoli

Ai Quartieri Spagnoli, in Vico Tre Re a Toledo 13, c’è il santuario di Santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe di Gesù Cristo, prima donna canonizzata dell’Italia Meridionale e Compatrona di Napoli.
Accanto, troverete la casa della Santa, che si chiamava Anna Maria Gallo ed è considerata dai fedeli la “Santa della maternità”.
Le donne che vogliono avere un bambino e hanno avuto dei problemi vengono a chiedere la grazia e dopo essersi sedute a pregare sulla sedia, spesso la ottengono e lasciano un ex voto di ringraziamento.
L’intercessione della Santa viene richiesta il giorno 6 di ogni mese, giorno della morte, e le donne siedono sulla Sedia della Fertilità, dove Santa Maria Francesca si riposava dalla fatica e dal dolore.
Napoli Esoterica: dove dormire
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